Bloody Night Conv 2

mercoledì 26 ottobre 2011

STEFAN E' UN IDEALISTA. E DAMON?


imagebam.com Affascinante e veramente profonda l'analisi di Nancy: Stefan è un idealista con i pro e i contro del caso, e nel bene e nel male. Tutti vogliono Stefan. E Damon allora? Ne abbiamo sentite si di lui di cose e ci arrovelliamo – adoranti – sul perché non scelgono lui. Possiamo rifletterci un altro poco? Confido che l'argomento non stanchi! :)


Dunque, il fratello maggiore ai tempi della guerra di Secessione si conquista la disistima del padre perché diserta il fronte. Il genitore chiaramente preferisce il sobrio e rispettoso Stefan, il quale lo venera e lo ama, infatti quando si tratta di Katherine gli concede il beneficio del dubbio, condannandola. Cosa caratterizza quindi l'operato di Damon? Molla la guerra perché la ritiene sbagliata, ha seguito l'impulso e se ne è andato. “Il vampiro pazzo e impulsivo”: Klaus conosce i suoi polli, ma evidentemente Damon aveva questa componente di inaffidabilità da prima. Eppure c'è a mio parere anche qualcos'altro al di sotto dell'impulso, un voler contraddire il padre, volerlo sfidare. E andarsene dalle linee dei Confederati voleva dire anche contrapporsi alle autorità militari. Insomma voi non l'avete mai vissuta questa benedetta ribellione all'autorità? perché io sì e la riconosco quando la vedo. E ora azzardo anche un'altra ipotesi: complesso di Edipo. La mamma di Stefan e Damon non c'è, i ragazzi vivono col padre, ma Damon è il primogenito, colui che probabilmente ha più sofferto di questo dolore, e così non è naturale che si sviluppi una violenta contrapposizione alla figura paterna come reazione alla dolorosa perdita della madre? Questo spiega anche la completa e assoluta dedizione a Katherine, senza ma e senza se, al contrario di Stefan che, pur innamorato di lei anche lui, deve essere soggiogato per bere il suo sangue. Nancy l'ha detto bene: Stefan dopo la trasformazione non aveva uno scopo, Damon sì: ritrovare la sua donna; quella che lui riteneva la sua donna. Damon ha bisogno di un punto affettivo forte, è stato sempre il più tenero fra i due e, scusatemi, ma il più naturalmente buono. Calma, non sto dicendo che Stefan non lo fosse, ma sto parlando di vulnerabilità e di necessità di amore di tipo quasi infantile, che lo ha spinto nel tempo a spegnere la sua umanità per sopravvivere. Inoltre il sarcasmo, le battute ironiche non sono spesso le armi appuntite di qualcuno che deve nascondere dietro una corazza il proprio cuore tenero? Per paura di essere ferito? Spegnere la propria vulnerabile umanità non è una tentazione a cui si va incontro anche oggi, per non essere colpiti? Vampiri o non vampiri. Avete presente l'espressione da bambino che ha sbagliato e si darebbe le botte da solo quando qualcuno fa presente a Damon il suo errore? Tipo quando Elijah gli fa notare che Elena non lo perdonerà mai di averle fatto bere il suo sangue? La natura di vampiri esalta e angoscia tutti e due i fratelli, ma forse Damon l'ha espressa meglio e, per così dire, in punta di emozioni quando uccide Jessica sulla strada nell'episodio 2x12, in preda alla disperazione. Un passo avanti e due indietro si è detto. Si sente tutto più intensamente a essere vampiri. La verità è che si sente tutto e più intensamente a essere veramente uomini, ad ascoltare il cuore in quanto tormentoso desiderio di felicità. Ma perché non lo amano? Forse perché non è facile stare vicino a chi ha un'emotività così intensa. Ti vuole troppo, farebbe di tutto/troppo per te, oppure ti odierebbe fino a spezzarti il collo se gli sei contro, ma seguirebbe il suo cuore, sarebbe incostante rispetto a delle linee programmatiche, a una tabella di marcia, a un piano. Quante volte abbiamo visto Damon fare di testa sua? Anche a costo di andare contro a quelli a cui tiene. E' leale, ma non sta nella truppa. Quella confederata come qualsiasi altra. Non sta nei ranghi perché segue il cuore, il suo impulso, dite come volete. Cosa lo può contenere? L'amore e basta. Eppure quella voragine di mancanza che dà un dolore di ferita che non si rimargina non viene colmata mai del tutto, ma è di quelle per cui vai avanti, non getti la spugna. Vorrei sottolineare una cosa che è stata già detta, a proposito di Stefan. Il suo sacrificio di vendersi a Klaus avviene per salvare Damon dalla morte, ma si colloca dopo che Elena gli dice che non diverrebbe vampiro a nessun costo, nemmeno per stare con lui. Come dire “Ti amo, ma non per sempre”. Stefan accetta perché ama Elena, ma in fondo poi molla tutto, tutto quel duro e lunghissimo allenamento a non desiderare il sangue e lo sballo della caccia. Che sensazione quando qualcuno ti costringe per ottime ragioni a fare quello che più vuoi ma che ti sei negato per tanto tempo! Quella scena è stata densissima. Che succederebbe se Damon ricevesse da Elena un amore condizionato? Non lo so, probabilmente l'emotività bambina del nostro sfonderebbe gli schermi. Ma credo che farebbe l'eroe. Per ora il suo rapporto con Elena costituisce una lunga e dolorosa educazione. “Non ti darò più sangue di vampiro se non lo vuoi; non ti farò dimenticare contro la tua volontà; non seguirò i miei piani a tua insaputa...” potrebbe dire. Magari incrociando le dita dietro la schiena. Comunque è l'amore che lo educa. Non insegue un ideale, è solo coerente con quel desiderio insopprimibile e scomodo che lo fa molto, molto umano.
Tvd Italia

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